Scrittura

Un easter egg nascosto troppo bene

di Antonio Agrestini

Ho nascosto anch'io un easter egg in un mio libro, ma temo non lo abbia scoperto nessuno. Gli easter egg, quei piccoli dettagli nascosti inseriti da registi, sceneggiatori o autori per divertire il pubblico più attento, non sono un’esclusiva dei videogiochi. Nel cinema, nelle serie TV e nei libri, questi elementi diventano spesso un modo per costruire connessioni sottili, omaggiare altre opere o addirittura creare un dialogo interattivo con il pubblico. Molte produzioni televisive hanno sfruttato easter egg "funzionali". Un esempio noto arriva da Breaking Bad: il sito di donazioni per il protagonista Walter White, savewalterwhite.com, esisteva davvero e, durante la messa in onda della serie, raccoglieva fondi reali per associazioni benefiche legate al cancro. In Better Call Saul, spin-off di Breaking Bad, il numero di telefono del protagonista Saul Goodman (505-842-5662) era reale e, se chiamato, rispondeva la segreteria con la voce del personaggio. Nella quarta stagione di Stranger Things il numero della pizza Surfer Boy Pizza (605-475-6961) era attivo e, se contattato, permetteva di ascoltare un messaggio registrato dal personaggio Argyle. Il sito dundermifflin.com, citato più volte nella serie The Office (US) si poteva realmente navigare e proponeva pagine ironiche con prodotti immaginari come la "World’s Best Boss Mug".

Ciao mondo

Nel cinema, gli easter egg spesso servono a costruire un universo coerente o a nascondere riferimenti culturali. Nelle scene di Fight Club in cui appare Marla, si notano diversi poster con il simbolo del Progetto Mayhem, un indizio anticipatorio del twist finale. Ne Il Signore degli Anelli le iniziali "JRRT" (J.R.R. Tolkien) appaiono incise su un ceppo di legno nella Contea, un omaggio discreto all’autore. In Shining Stanley Kubrick inserisce numerosi riferimenti al numero 42 (come la maglia di Danny), un numero ricorrente nella sua filmografia, da 2001: Odissea nello spazio a Eyes Wide Shut.

Anche nella letteratura gli autori amano nascondere messaggi. Il multiverso letterario di Stephen King è costellato di riferimenti incrociati. Ad esempio, il personaggio Randall Flagg appare sia in L’ombra dello Scorpione che ne La torre nera, creando un ponte tra opere diverse. Nel romanzo-labirinto House of Leaves di Mark Z. Danielewski le note a piè di pagina, i testi capovolti e i rimandi a fonti inesistenti sfidano il lettore a decifrare più livelli di significato. Anche J.K. Rowling in Harry Potter J.K. ha disseminato indizi sui destini dei personaggi già dai primi libri, come il fatto che Sirius Black viene menzionato nel primo capitolo de La pietra filosofale, anni prima di apparire.

Questi elementi nascosti non sono semplici giochi per nerd, spesso creano comunità e i fan si uniscono per scovare dettagli e condividere teorie, come accaduto con i simboli misteriosi in True Detective o i codici in Gravity Falls. Una storia ricca di easter egg invita a tornare sull’opera per scoprire nuovi strati, aumentando quindi il valore di rilettura/riguardo (rewatch value o replay value). Collegano universi, come nel caso di Marvel e DC che usano easter egg per suggerire legami tra film o fumetti, mentre Quentin Tarantino ambienta tutte le sue storie nello stesso universo fittizio.

In alcuni casi, il confine tra finzione e realtà si assottiglia ulteriormente: Il videonastro maledetto del film The Ring è stato distribuito in DVD come oggetto di merchandising, completo di istruzioni per "sfuggire alla maledizione". Il romanzo Ready Player One di Ernest Cline (e il film di Spielberg) è un inno agli easter egg, con centinaia di citazioni a opere anni ’80, dalla DeLorean di Ritorno al futuro al cubo di Cube.

Gli easter egg sono una forma d’arte parallela, un modo per trasformare il pubblico da spettatore passivo a detective. In un’epoca in cui social media e wiki permettono di condividere scoperte in tempo reale, questi segreti diventano parte integrante dell’esperienza culturale.

Ciao mondo
L'easter egg di Ciao Mondo

Come anticipavo, anch'io in un libro ho nascosto un easter egg: Danilo, il protagonista di Ciao Mondo, giovane studente di informatica, programma un videogioco chiamato Push the Clouds Away, titolo neanche troppo velatamente ispirato a Push the Sky Away di Nick Cave. Il sito del gioco indicato nel libro esiste davvero, sia pure in una versione semplificata: https://pushthecloudsaway.vercel.app. Non so quanti lettori ci abbiano fatto caso, ma disseminare elementi nascosti mi affascina molto, per quanto sarei già soddisfatto se prima dell'ester egg nuovi lettori scoprissero il libro.

Ultimo aggiornamento: 25/04/2025
S
Sandx
Non sapevo nulla di questo tuo libro. Conoscevo solo le tue storie in romanesco.
Antonio
Antonio
Sì, purtroppo ha avuto un po' meno visibilità delle mie produzioni dialettali. Magari questo è il primo caso in cui l'ester egg viene scoperto prima dell'opera :D
F
Francy
Sì, lo avevo visto! Però lo ricordavo un po' diverso.
Antonio
Antonio
Vero, nel corso de tempo l'ho un po' rimaneggiato. Credo questo sia un altro aspetto affascinante degli elementi esterni, poiché nel loro modificarsi rendono la storia dalla quale derivano ancora viva.

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